IL CALORE DELLA TERRA


La strada che attraversa Kangaroo Island e giunge fino all'oceano è l'unico contatto tra il cielo e la terra.
Non so dove sto andando. Mi pare di viaggiare da anni sullo stesso territorio, spoglio e secco, sempre alla ricerca di qualcosa.
Nient'altro che luce e buio e il calore della terra.
Deserti, foreste, spiagge, tutto è inghiottito dalla sabbia rossa, unica compagna di viaggio. Outback, dentro, nel profondo dell'anima.

Credi che possa esserci un posto al mondo dove fermarsi a riposare?
Dove trovare pace, senza bisogno di cercare altro?
"E' inutile cercare il riposo dove non c'è" dice il poeta.
Il vuoto e il nulla riempiono i miei occhi e i miei pensieri. Scendo nell'antro oscuro della tua interiorità. Il vuoto si allarga e sale fino alla gola.
Imparare a stare con noi stessi senza dirci nulla, senza combatterci, accogliendo i disagi e i dolori dell'anima senza alcun commento, senza il desiderio di capirli, di spiegarli, di definirli.

Il rosso della terra desertica, il bianco argentato degli eucalipti, il giallo e il viola dei fiori selvatici, sono un tutt'uno. Sapore di lontananza.

"L'uomo mangia il mondo e lo traduce in consapevolezza"
E a mano a mano che la coscienza si libera da ciò che crediamo di essere e ci avviciniamo alla nostra essenza, che è perfetta, così come è perfetto un tronco d'albero senza rami, né foglie, né frutti.
Perfetta come la pelle liscia di un cucciolo di canguro nel marsupio materno.
Saltano con le zampe forti di un dinosauro, le braccia di un umano focomelico, gli occhi di un cavallo. Guardano e scappano via.

Mi trovo al centro di un mistero iridato, ho abbandonato ogni passato e sono entrata nel regno dell'Adesso.
Non c'è più sforzo nel concentrarsi in questo momento, in questo istante.
L'impatto è immediato.
La polvere statica si impasta con il vapore caldo che sale dal terreno.
Guardo nello specchietto retrovisore la nuvola che provoco. E' di materia, evanescente. Le ruote inchiodate, rimbalzano al suolo, cullano il motore della mia anima mentre si solleva dalla fossa dove abita e ondeggia il mio cervello.
La mente ci inganna.
Luce - un bagliore nella notte.

Troverò altri canguri morti ai lati della strada, essiccati, prosciugati, dorati, non divorati da altri animali o insetti. Giacciono come abbandonati al loro destino con il buio nelle loro bocche. Dobbiamo affidarci, separandoci dalla rabbia, dalle cose comuni.
Un altro cadavere è sul ciglio della strada. Lo vedo. Mi aspetta. Mi parlerà di vita, non di morte.

Non ascolto racconti di vita già tracciata, già scontata, già realizzata. Non seguo progetti quotidiani sempre uguali, prigionieri di energie e di idee.
Non so più chi sono, non so chi ero. Mi sento sconosciuto a me stessa.
Ogni alba porta una nuova sfida sulla soglia di casa: è un viaggio senza il desiderio di difendersi dalle intenzioni.
"Fai una cosa, almeno una volta, che sia tua"... che ti risvegli, che ti sorprenda.
Nessuno insegna la vita. Forse solo l'andare insegna la vita.
I navigatori di un tempo avevano un motto:
"Viaggiare è indispensabile, vivere non è indispensabile."

Mi offre una birra l'australiano dalla pelle scura:
"Stai attenta al tramonto e all'alba: agli animali che attraversano la strada..."
Riprendo il mio cammino. Il vuoto, il silenzio, la solitudine sono un fermento. Il mondo dell'origine, la rivelazione dell'abisso. Ci sono profondità in cui ci sotterriamo. All'origine il vento aleggia violento sulla superficie.

Lontano, immenso globo incandescente, il sole mi porta avanti. Presagio rosso-arancio di rinascita apre la strada. Spinta da un soffio... giungo fino all'oceano.
Immenso, davanti a me. Luogo sconosciuto e rassicurante nello stesso momento.
Mi tuffo.
Un evento straordinario si produce: l'acqua mi solleva come un angelo di fuoco sopra la superficie del mare. Con le ali di un uccello, come un vascello a vele spiegate, all'orizzonte, da un capo all'altro del mondo.

Ora qui voglio sostare, qui voglio allungarmi come una serpe e strisciare nella mia tana notturna.
Domani mi sveglierò senza dolore, senza lotta, senza attese.
Io di fronte alla vita che mi abita. Qui ora. Io sono qui Adesso!

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